lunedì 29 ottobre 2012

I vespri grillini


La Sicilia come banco di prova dell'Italia, c'è chi lo pensa per sperimentare nuove alleanze (Pd e Udc) e chi per proseguire nella sua conquista del paese (Movimento 5 Stelle). Il risultato, che smentisce in parte gli sconvolgimenti annunciati dagli exit poll di ieri sera e per questo ho preferito ignorare fino all'uscita di dati più concreti, ha nondimeno una portata significativa e conferma alcuni aspetti che stanno caratterizzando il mondo politico dell'era Monti.
Da una parte convince l'ala moderata del Pd (viste anche le pessime prestazioni di Sel e Idv) a cementare la sua alleanza con Casini all'insegna di una grigia continuità con il governo dei tecnici. In secondo luogo incoraggia senza eccessivi trionfalismi (il candidato è arrivato terzo, ma il partito è il primo in assoluto) la crescita dei grillini che forse potranno far tesoro della buona prestazione per maturare la loro offerta politica. Le elezioni suonano infine quasi una campana a morto per quel Popolo delle Libertà che probabilmente sconta la debolezza di Alfano, il quale non puntava certo a replicare il frastornante 61 a 0 di dieci anni fa, ma quel misero 12% in mano gli fanno rischiare seriamente il posto senza che vi siano dei sostituti degni di nota, tanto meno il vecchio leone di Arcore che con le sue sfuriate gratuite avrà lasciato anche il suo zampino nella disfatta.

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