Dal 27 novembre 2012 al 6 dicembre 2012 è andato in scena al Teatro
Franco Parenti di Milano ExAmleto,
spettacolo del 2001 scritto, diretto e recitato da Roberto Herlitzka e prodotto
da Teatro Segreto s.r.l. Come dice il titolo stesso, si tratta di una
riscrittura del celeberrimo Amleto di
William Shakespeare in cui Herlitzka, uno dei più importanti attori del nostro
teatro, impersona tutti i personaggi, attraverso pochissimi artifici ed oggetti
di scena.
Proprio grazie a questo spettacolo, ho capito che non amo
particolarmente i monologhi, ma ciò non toglie che è uno spettacolo bellissimo.
No, non sono sotto i fumi di qualche manicaretto (light). Sono
assolutamente conscia e consapevole di ciò che scrivo. Affermare che una cosa
piace o meno afferisce ai giudizi di gusto (a me piace la pizza margherita, a
te la pizza quattro stagioni). Il concetto di bello, invece, esula dal gusto
personale, si basa su criteri ben definiti e delineati e condivisi e
condivisibili da tutti (pensiamo alle statue greche, emblema della Bellezza, perché costruite secondo
proporzioni matematiche e criteri artistici inderogabili).
Herlitzka, nella sua riscrittura, fonde il teatro più sperimentale, con
quello che per noi è il massimo della classicità, i testi di Shakespeare,
appunto. Il tutto su un palco minuscolo, senza quinta né tenda, arredato con
una tenda, una vecchia e gracile sedia bianca, un teschio (altrimenti che
Amleto sarebbe?), un fioretto e poco altro. E, magia del teatro,
indescrivibile, inafferrabile ed effimera, ecco che un uomo anziano (nasce a
Torino nel 1937), alto e dinoccolato, impersona in un ritmo incalzante il
giovane ed aitante Amleto, la madre, lo zio, le sentinelle, il becchino…
Eppure, non si sente la mancanza di altri attori, Herlitzka tiene banco, regge
la scena.
Sicuramente, inizialmente, si resta molto spiazzati da questi continui
cambi di toni di voce, da frasi che bene o male conosciamo tutti, dette tutte e
sempre dalla stessa persona. Non siamo abituati a vedere una messa in scena di
un testo che ormai è quasi diventato atavico così diversa dal solito. Sarebbe
diverso se fosse solo una lettura, in quel caso sarebbe più facile accettare
sentire tutte le voci da un unico attore. Invece è proprio una recita.
Probabilmente ci vuole un pò di più per farsi catturare dalla finzione e
abbandonare il legame con la realtà, basta però poco per entrare nel gioco e
restarne rapiti.
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