mercoledì 12 dicembre 2012

Il Joker: la maschera del caos

« Tutto ciò che serve è una brutta giornata per ridurre l' uomo più sano di mente alla follia. Ecco tutto ciò che mi separa dal resto del mondo. Solo una brutta giornata. Tu hai avuto una brutta giornata, una volta. Ho ragione? So che è così. Voglio dire. Hai avuto una brutta giornata e tutto è cambiato. Perché altrimenti ti vesti come un topo volante? »

Il successo della trilogia del Cavaliere Oscuro, di Christopher Nolan, ci ha consegnato una delle migliori interpretazioni degli ultimi 15 anni: quella di Heath Ledger (scomparso nel 2008) nei panni del Joker. Ma cosa veramente rappresenta questo personaggio nell'inconscio collettivo?
Creato da Jerry Robinson, con la collaborazione di Bill Finger e Bob Kane, pubblicato dalla DC Comics ed apparso per la prima volta sul n. 1 di Batman (1940), è probabilmente uno dei più celebri supercriminali dei fumetti e il più celebre della casa editrice statunitense, oltreché la nemesi di Batman.
Nei fumetti classici il passato e le origini del Joker non sono completamente chiarite, ma in Detective Comics n. 168 (maggio 1950), viene rivelato che il personaggio inizialmente si faceva chiamare "Cappuccio Rosso", e nell'episodio è intento a sabotare una fabbrica di prodotti chimici. Batman però interviene e Cappuccio Rosso, per sfuggirgli, cade in un bacino di raccolta pieno di mistura chimica, per poi dopo riemergere tramutato nel Joker.
Chuck Dixon (noto fumettista statunitense) spiega la longevità del personaggio con la sua capacità di adattarsi e trasformarsi negli anni, sempre restando "aperto a qualsiasi tipo di interpretazione".  Dixon evidenzia inoltre che in una storia nella quale è coinvolto il Joker, il suo "humor deve funzionare", le "battute devono avere un loro fascino", e la sua pazzia debba riportare un "qualcosa di metodico": per l'iconicità del personaggio e le aspettative che genera nel lettore infatti, scrivere una bella storia equivarrà ad essere idolatrati dai fan, mentre firmarne una "stupida" provocherà "l'ira dei fan ed il disprezzo dei tuoi stessi colleghi".

Questo personaggio ha inoltre un'altra capacità: riesce sempre ad avere una coerenza al passo coi tempi. In una più approfondita analisi riesce ad essere, in ogni momento storico sin dalla sua creazione un simbolo maligno di anti sistema nel quale regnano caos, anarchia e follia.
Al cinema entrambe le versioni, quella di Nicholson nel 1989 o quella più recente del Cavaliere Oscuro, offrono una superlativa dimostrazione delle potenzialità del personaggio. Oggi, in un momento di crisi del capitalismo (in un eventuale storia a fumetti ambientata ai giorni nostri) si trasformerebbe di certo nell'emblema del contro capitalismo, nel simbolo della ribellione a schemi politici precostituiti. Il regista Christopher Nolan nel suo film ha evidenziato proprio questo aspetto, accantonando l'ironia e il sarcasmo della versione più "fiabesca" (ma non per questo inferiore) della visione Burtoniana del personaggio.

Il Joker, come alcuni altri personaggi negativi della storia di fumetti e cinema, rappresenterà sempre l'involuzione umana verso il male, la natura negativa che è dentro ogni persona ma che sconfiggiamo ogni giorno con le nostre scelte. Questa scelta, se disegnata, avrebbe forse le sembianze di un uomo-pipistrello che, per quanto oscuro, decide responsabilmente di essere migliore, di essere positivo, di essere la speranza a cui spettatori e lettori si aggrappano nei rispettivi immaginari. 




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