Torna il Diario degli Esteri con protagonisti questa settimana Stati Uniti, Venezuela e India.
Come molti sapranno l'America in questi giorni ha subito una tragedia dietro l'altra tra l'attentato di Boston, l'esplosione di una fabbrica in Texas e la ricomparsa di lettere avvelenate.
Cresce l'incertezza nel regno del chavismo con la vittoria risicata di Maduro che puzzando di brogli fa infuriare l'opposizione propensa ad inaugurare una nuova era per il suo Paese.
L'India chiude la classifica con una serie sconvolgente di violenze sessuali ai danni di ragazze e bambine, mettendo in grave imbarazzo quello che molti analisti considerano un gigante più equilibrato del dragone cinese. Buona lettura :)
Domenica 14 aprile
Giornata di protesta in Europa a cominciare dalla
Spagna, dove gli scandali che hanno coinvolto l’infanta Cristina hanno
ingrossato le fila dei repubblicani in occasione della commemorazione della
Seconda Repubblica. In Germania invece nasce il primo partito antieuro chiamato
'Alternative fuer Deutschland’ (AFD).
Nuovo stupro in India che questa volta interessa
addirittura tre monaci del Bhutan, i quali avrebbero abusato di una ragazza
portandola appositamente in una zona deserta. Nel vicino Afghanistan due
militari italiani sono rimasti feriti in un attacco dinamitardo nei pressi di
un villaggio. Un altro attentato ha causato danni ancora maggiori in Somalia,
contro un tribunale e un convoglio della Mezzaluna islamica a Mogadiscio,
lasciando a terra oltre venticinque morti.
Lunedì 15 aprile
L’America è sotto shock per un attentato a Boston
durante una maratona che ha ucciso tre persone e ne ha ferito altre
centosettanta. Più a sud nel Venezuela il delfino di Chavez, Nicolas Maduro ha
vinto sebbene di stretta misura le presidenziali provocando il malcontento
dell’opposizione di Capriles. Sempre parlando di elezioni, il voto è a rischio
in un altro Paese, lo Zimbabwe, che avrebbe aiuto alla comunità internazionale.
In Francia il presidente Hollande come promesso
anche per placare gli animi sugli scandali finanziari emersi nel dossier
Offshore Leaks ha fatto pubblicare online i redditi dei ministri. Dalla
trasparenza d’Oltralpe ai giri di vite il salto è breve in Turchia con la
condanna a dieci mesi del pianista Fazil Say, reo di aver insultato su twitter
la religione musulmana ed avverso al governo per le sue simpatie sinistroidi.
Martedì 16 aprile
Nuovo terremoto in Medio Oriente che ha colpito con
violenza maggiore dei precedenti (magnitudo 7,8) Iran, Pakistan, India causando
centinaia di vittime in questi Paesi.
Cresce la tensione in Venezuela dopo il discusso
risultato delle presidenziali che ha portato alla morte di sette persone e al
ferimento di una sessantina. Proteste anche in Kuwait contro la condanna per
insulti all’emiro al-Sabah a cinque anni di carcere per il leader
dell'opposizione, Mussallam al-Barrak. Di nuovo in Turchia l’associazione
femminile Sefkat Der per denunciare la diffusa violenza contro le donne ha
lanciato uno sciopero del sesso di quaranta giorni.
Grave incidente in una miniera d’oro del Ghana in
cui sono rimasti seppelliti una ventina di lavoratori clandestini per la
maggior parte uccisi durante il crollo.
Mercoledì 17 aprile
Esplodono ancora le proteste ad Atene con uno sciopero
di uno dei maggiori sindacati, Adedy, che si oppone alla decisione del governo
di licenziare migliaia di dipendenti statali. Se la prendono con il governo
anche gli indios brasiliani che hanno preso d’assalto il Parlamento nella capitale per bloccare un emendamento sulla riassegnazione delle riserve.
Approvata in Nuova Zelanda la legge sui matrimoni
gay da parte del governo conservatore di John Key, che ha accolto la proposta
di una collega laburista. Negli Stati Uniti torna la paura delle lettere
contaminate con il Senatore Roger Wicker che si è visto recapitare un messaggio
contenente ricina, una sostanza talmente tossica da essere in grado di uccidere
Giovedì 18 aprile
L’America non trova ancora pace per un esplosione
avvenuta in una fabbrica di fertilizzanti in Waco, Texas con diversi morti e
feriti e seri danni agli edifici adiacenti.
Di nuovo sotto assedio le donne in Afghanistan e
India. Nel primo caso una dozzina di studentesse del nord del Paese sono
rimaste intossicate per un attacco di gas di matrice talebana, i quali si
oppongono all’istruzione femminile. Si registra nel gigante indiano l’ennesimo
triste caso di stupro che ha coinvolto una bimba di sei anni, il cui corpo
senza vita è stato trovato in una discarica dell’Uttar Pradesh.
In Pakistan l’ex presidente Musharraf è stato messo
agli arresti domiciliari a poche settimane dalle elezioni che vedevano il suo
ritorno in politica. Un altro personaggio controverso torna a far discutere in
Russia, ossia la giornalista Anna Politkovskaia per la cui uccisione nel 2006
si è conclusa l’indagine che fornirebbe prove sufficienti a condannare i cinque
imputati.
Una protesta di raccoglitori di fragole in Grecia
sfiora la tragedia quando i sorveglianti ha sparato contro di loro ferendone
una trentina.
Venerdì 19 aprile
Resa dei conti negli Stati Uniti con i due
attentatori ceceni di Boston. Uno è morto e l’altro sul punto di essere
catturato. Buone notizie anche dal Camerun, dove sono stati liberati
gli ostaggi francesi sequestrati dai fondamentalisti nigeriani dei Boko Haram.
Di esito positivo anche il negoziato tra Serbia e Kosovo per la normalizzazione
dei loro rapporti.
Tensione in Egitto con una trentina di feriti negli
scontri davanti l’Alta Corte tra sostenitori dei magistrati e quelli dei
Fratelli Musulmani. Copione molto simile anche nei Paesi Baschi spagnoli tra
agenti di polizia e i radicali baschi che si è concluso con l’arresto di sei
persone.
A Gaza invece guerra tra i radicali di Hamas e i
miliziani salafiti, con questi ultimi che sono stati arrestati dal governo
della Striscia per l’accusa di aver lanciato dei razzi contro Israele.
Sabato 20 aprile
Tremendo terremoto in Cina, nel Sichuan con oltre
cento morti e migliaia di feriti. Monta la rabbia in un altro gigante asiatico,
l’India, per un altro stupro contro una bambina di cinque anni avvenuto nel
silenzio delle autorità locali.
Una manifestazione sciita in Bahrein in occasione
del GP di F1 si è conclusa con il ferimento di due persone, mentre in
Montenegro le presidenziali continuano a far discutere con i sostenitori del
candidato sconfitto Lekic che domandano l’annullamento del voto di pochi giorni
fa.
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