Con i risultati alla mano il centrosinistra è riuscito ad accaparrarsi tutti i maggiori comuni di questo secondo turno delle amministrative, talvolta con percentuali quasi bulgare come oltre il 70% delle preferenze ottenuto da Carlo Capacci ad Imperia.
Non troppo sorprendente il risultato della Capitale, che dopo cinque anni ritorna saldamente alla sinistra con il medico Ignazio Marino.
Un altro risultato che colpisce è la sopracitata débacle della Lega Nord a Treviso, sintomo di una crisi di questo partito che gli ultimi giorni di polemiche tra Bossi e Maroni sulla guida del partito ha sicuramente contribuito ad aggravare. Secondo il candidato sconfitto, l'anziano Giancarlo Gentilini (già sindaco dal 1994 al 2003), per lui e il Carroccio è semplicemente arrivata l'ora di "farsi da parte".
Nonostante i buoni risultati il Pd non può dormire sonni tranquilli. Non tanto per il carattere locale di queste consultazioni che offre comunque una leva più forte al centrosinistra negli equilibri di governo.
Il dato più importante da segnalare resta ovviamente l'alta astensione che in questi casi premia solitamente lo zoccolo duro degli elettori di centrosinistra. Questi si sa infatti che tendono a mobilitarsi con numeri ben maggiori rispetto ai loro avversari, eppure ciò non può distogliere l'attenzione da quella larghissima fetta dell'elettorato - di cui una buona parte un tempo sensibile ai richiami grillini - che oggi ha scelto di autoescludersi rimanendo sospesa in un limbo che Pd e Pdl ancora non sono riusciti a penetrare.
Sarà proprio in questo campo che si dovrà giocare la partita delle prossime elezioni. Non tanto per rafforzare la legittimità politica delle future vittorie, ma perché trascurare troppo a lungo questo distacco dei cittadini è un azzardo che le istituzioni non si possono più permettere.
Il dato più importante da segnalare resta ovviamente l'alta astensione che in questi casi premia solitamente lo zoccolo duro degli elettori di centrosinistra. Questi si sa infatti che tendono a mobilitarsi con numeri ben maggiori rispetto ai loro avversari, eppure ciò non può distogliere l'attenzione da quella larghissima fetta dell'elettorato - di cui una buona parte un tempo sensibile ai richiami grillini - che oggi ha scelto di autoescludersi rimanendo sospesa in un limbo che Pd e Pdl ancora non sono riusciti a penetrare.
Sarà proprio in questo campo che si dovrà giocare la partita delle prossime elezioni. Non tanto per rafforzare la legittimità politica delle future vittorie, ma perché trascurare troppo a lungo questo distacco dei cittadini è un azzardo che le istituzioni non si possono più permettere.
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