domenica 9 giugno 2013

Diario dal Mondo - XXIV settimana

Nuovo appuntamento degli Esteri della Tana che questa volta ha come protagonisti gli Stati Uniti, la Turchia e la Siria.
Mentre facevo la lista ho notato come nelle ultime quattro settimane l'America sia stata nella top three per ben tre volte e sempre a causa degli scandali relativi alle intercettazioni. Per di più l'ultima polemica sorpassa enormemente la portata delle altre, mettendo in grave imbarazzo un'amministrazione come quella di Obama che aveva fatto della discontinuità con l'arbitrario Bush uno dei suoi cavalli di battaglia.
Avevamo lasciato la scorsa settimana con la protesta turca ai primi fuochi che gli sono valsi comunque un posto d'onore nella precedente classifica. Purtroppo visti i successivi sviluppi con diversi morti e agitazioni in altre città il posto lo conserva anche oggi nella speranza che le prime timide aperture del premier Erdogan avvicinino una soluzione tra le parti.
Concludiamo con la Siria innanzitutto per l'ottima notizia che l'inviato Domenico Quirico è ancora vivo, oltre che per la conquista delle truppe lealiste della città di Qusayr, importante tassello strategico per un'eventuale offensiva nelle roccaforti interne dell'ESL. Buona lettura ;)



Domenica 2 giugno

La Corte Suprema egiziana riapre lo scontro con il governo delegittimando l’attuale Consiglio dello Shura, l’unico organo che al momento detiene il potere legislativo, perché la legge elettorale in vigore alle ultime elezioni sarebbe incostituzionale.
Problemi di tutt’altra natura nel cuore dell'Europa per la grande inondazione dei principali fiumi della regione che ha provocato già due morti a Praga e ha fatto dichiarare lo stato d'emergenza in alcuni lander tedeschi come Sassonia e Baviera.


Lunedì 3 giugno



Travolto da un auto in corsa contro la folla dei manifestanti, così muore Mehmet Ayvalitas la prima vittima della protesta di Geza Park in Turchia che si è intanto allargata ad altre città come Ankara, Smirne e Izmir.
Nel Nord Africa la chiusura di un alloggio per studenti fuori sede sarebbe la causa di una violenta agitazione che ha scosso un’intera notte della città algerina di Bejaia. Dall’altra parte del continente, in Sudafrica, la lotta tra minatori e compagnie straniere regista invece l’ennesimo capitolo cruento con l’uccisione di sindacalista nel suo ufficio di Marikana.
Ammazzato per “orientamento sessuale non tradizionale” il vicedirettore di un aeroporto regionale da parte di tre ragazzi che condividono un sentimento omofobo ancora troppo diffuso nel Paese. Una buona notizia infine per l'Arabia Saudita dove nonostante la morale rigidamente patriarcale ha aperto nella provincia di Khobar il primo centro sportivo per sole donne.


Martedì 4 giugno

Doppia tragedia in India a cominciare dal suicidio di una giovane promessa di Bollywood, Jiah Khan che si sarebbe impiccata nel suo appartamento di Mumbai. Ma a far rabbrividire di più è la tragica morte per immolazione di una donna assieme alle sue cinque figlie, il tutto a causa delle botte che il marito le infliggeva continuamente per non aver ricevuto da lei nessun figlio maschio.
Mentre gli scontri in Turchia arrivano a registrare tre morti, in Giordania alcuni giovani di un paese non lontano dalla capitale Amman hanno attaccato le sedi del governo locale per protestare contro l'uccisione della polizia di due rappresentanti tribali. In Egitto una sentenza se la prende invece con le Ong straniere, condannando una quarantina di persone per finanziamento illecito dall'estero e ordinando la confisca dei loro beni nonché la chiusura delle sedi.
Dall’altra parte dell’Atlantico tornano alla carica gli indios brasiliani, i quali per difendere il diritto alla terra hanno invaso alcune proprietà del Grosso do Sul e sfilato in altre città del luogo.


Mercoledì 5 giugno



Il regime siriano grazie anche all'aiuto dei libanesi di Hezbollah strappa un'importante vittoria ai ribelli con la riconquista dalla strategica città di Qusayr, nella provincia di Homs. Sempre a proposito di guerra, in Pakistan, il neo premier Nawaz Sharif ha chiesto esplicitamente agli Stati Uniti di non utilizzare più droni nel suo Paese per rispetto della sovranità nazionale.
Nella Repubblica Democratica del Congo si torna a parlare del signore della guerra Joseph Kony, che oltre ad essere ricercato dall'Aja per crimini contro l'umanità ora è accusato di finanziare la sua campagna con il bracconaggio di elefanti nel parco di Garamba, al confine tra RDC, Sud Sudan e Uganda.


Giovedì 6 giugno

Dopo aver fatto perdere le sue tracce per settimane, il giornalista Domenico Quirico è tornato a farsi sentire dalla famiglia. Si rompe invece quella del presidente Vladimir Putin che al canale televisivo Rossia-24 annuncia la sua separazione dalla moglie Liudmila.
Nel frattempo in America è esploso un nuovo scandalo intercettazioni che coinvolge il governo, accusato da varie testate giornalistiche di aver ricevuto dai principali provider delle telecomunicazioni i dati di milioni di utenti su telefonate, connessioni e persino transazioni di carte di credito.
Tornando in Europa, grande commozione in Francia per la morte del militante di sinistra Clement Meric, aggredito il giorno prima da un gruppo di neofascisti mentre partecipava ad una vendita di vestiti nei pressi della stazione di Saint Lazare, a Parigi.


Venerdì 7 giugno



Dopo aver infiammato mezza Turchia per la sua decisione di sostituire Geza Park con un centro commerciale, adesso Erdogan fa una prima marcia indietro ammettendo che il sito non è più adatto. Anche la Cambogia pare disposta a voltare pagina sul proprio passato votando una legge che condanna a due anni di carcere chiunque neghi i crimini del regime comunista di Pol Pot.
Nessun ripensamento al contrario del governo cinese sulla questione tibetana, come dimostra la condanna due monaci a tre anni di prigione per aver pregato un loro connazionale che si era autoimmolato. Lo scontro interetnico ha conseguenze molto più gravi in Iraq, dove un autobus carico di pellegrini iraniani sciiti in viaggio nel Paese è stato preso di mira da un kamikaze che ne ha uccisi un decina.
In Brasile le grandi città come San Paolo, Rio De Janeiro e Natal sono in preda a saccheggi e incendi del gruppo Passe Livre che si oppone all'aumento delle tariffe dei mezzi pubblici.


Sabato 8 giugno

All'indomani delle polemiche in casa, Obama approfitta dell'incontro in California con il presidente cinese Xi Jinping per passare al contrattacco evocando misure internazionali di 'cyber sicurezza'. Proprio in uno dei teatri più caldi dell’America, l’Afghanistan, muore nel frattempo un altro soldato italiano, il bersagliere Giuseppe La Rosa, ucciso nella città di Farah da una bomba che i Talebani attribuiscono ad un ragazzino di undici anni, mentre per altri sarebbe stata lanciata da un adulto.
In Africa il patriarca Nelson Mandela è costretto ad un nuovo ricovero che a detta di molti è il terzo e il più grave di questi ultimi sei mesi. Peggiora di nuovo la situazione anche in Sudan, dove nonostante la recente distensione con il vicino meridionale una radio ha annunciato il blocco del flusso di petrolio proveniente da sud che non ha altri canali per esportare il proprio greggio.















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