mercoledì 31 luglio 2013

Monsters University, quando uno spavento vi farà morire...da ridere

Non possiamo essere tutti uguali, ognuno vive secondo le sue qualità. Questo uno dei più importanti messaggi del nuovo film Disney-Pixar, Monsters University, per la regia di Dan Scanlon.
Il film, prequel dl simpatico Monsters e Co. del 2002, narra i primi passi che Mike Wazowski nel mondo degli spaventatori. Deciso come non mai a diventare un mostro professionista finirà nella Monsters University dove conoscerà e imparerà apprezzare il suo futuro e inseparabile amico Sulley.

Volevamo che Monsters University fosse la storia di Mike” ha affermato il regista. “La sua sincerità e il suo spirito d’iniziativa sono irresistibili, la sua ricerca è così personale, impostando la storia nel periodo in cui Mike si avventura per la prima volta nel mondo da solo ci ha permesso di esplorare a fondo questo viaggio di auto consapevolezza, sperimentando insieme a lui il divertimento, gli alti e bassi, le amicizie e le rivelazioni che si susseguono nella crescita. E’ durante questi anni, all’università ma non solo, che tendiamo a imparare chi siamo. E non è necessariamente chi pensavamo di essere”.

Interessante dunque la premessa di questo prequel: la ricerca di se stessi e del proprio talento e la consapevolezza che se si ha un obbiettivo e ci si crede davvero ci sono infiniti modi per raggiungerlo. Determinazione e consapevolezza dei propri limiti sono da un lato le armi di Mike e Sulley e dall’altro le componenti che creano nel pubblico quel processo fondamentale che si chiama immedesimazione. Questa una delle principali chiavi per capirne il successo mescolata ad un humor straordinario e funzionale ad un film d’animazione.
Certamente vinta quindi la sfida rappresentata dall’ambientare la storia alle origini. La più grande potenzialità sta nel fatto che i colpi di scena finali sembrano per un momento caricare di ombra quel futuro che noi spettatori conosciamo per poi rischiarirsi e farci capire davvero come è andata tra i due. Un rapporto dagli inizi non facili nel quale mancava la conoscenza di se stessi e la convinzione di poter essere complementari. Insomma nessuno può farcela da solo, tantomeno Mike e Sulley.


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