mercoledì 2 ottobre 2013

Italia - La ritirata del Cavaliere

Il Governo Letta incassa la fiducia del Senato. Tanto rumore per nulla sembra essere la conclusione di questi giorni travagliati che hanno visto prima le minacce di dimissioni dell'intero gruppo parlamentare del Pdl, poi le dimissioni dei ministri del centrodestra e la sorprendente spaccatura all'interno di questa compagine man mano che si avvicinava la resa dei conti di mercoledì.



Intervenendo direttamente a Palazzo Madama, Berlusconi che fino a pochi giorni prima tuonava la distruzione ed elezioni anticipate ha deciso di fare marcia indietro, offrendo di votare la fiducia all'esecutivo per non rischiare che le spaccature del proprio partito (con il delfino Alfano in testa a guidare la fronda a favore di Letta) si mostrassero così evidenti da provocare la propria autodistruzione. 
Adesso bisognerà vedere se la dissoluzione del Pdl, già iniziata con la rifondazione di Forza Italia, sia stata sventata o solo rimandata. Quanto è successo nel centrodestra rivela infatti come i suoi esponenti non sono più compatti a seguire un decano le cui vicende giudiziarie lo hanno spinto in provocazioni dubbie tanto nell'interesse del Paese che in termini elettorali. In tutta la vicenda del resto ad uscire più rafforzato in termini di credibilità è proprio il Partito Democratico che nonostante i tanti ed umilianti compromessi (soprattutto in termini di nomine...) rappresenta per l'opinione pubblica la forza politica al momento più affidabile per guidare l'Italia nella tempesta. Che poi riesca a tirarla fuori è un altro conto, ma l'impressione sostanzialmente è questa. 
Il governo si avvia dunque in una nuova fase, mentre il destino del Pdl è più incerto che mai. Spaccatura, riallineamento, solo i prossimi giorni ce lo diranno. Intanto dopo la giornata di oggi Berlusconi pare avvicinarsi di un altro passo verso l'uscita di scena dalla politica. 

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