giovedì 1 marzo 2012

L'affamata Pyongyang


Mentre il mondo tiene il fiato sospeso per la questione nucleare iraniana, la quale dovrebbe compiersi entro un'anno con la bomba o una guerra preventiva da parte israeliana, qualcuno che è già pericolosamente armato porge invece la mano alla comunità internazionale. O se vogliamo la porge da questuante. 
A pochi mesi dalla sua incoronazione sul trono nordcoreano Kim Jong-un si è detto disposto a interrompere l'attività di arricchimento dell'uranio nella centrale di Yongbyon e a cessare i test missilistici che impensieriscono soprattutto gli Stati Uniti, in quanto il prototipo Taepodong-2 sarebbe in grado di raggiungerne la costa occidentale. Tutto questo in cambio di massicci aiuti alimentari per sostenere una popolazione sempre più in ginocchio. Il dramma umanitario di questo paese ha visto di recente la preoccupazione addirittura della Corea del Sud verso i disperati fratelli del nord che hanno riparato in Cina, ma rischiano adesso di essere rimpatriati e di subire delle pesantissime conseguenze per la loro fuga. L'apertura del nuovo re comunista è solo una mossa tattica o il preludio di una riapertura dei negoziati? La risposta è nebulosa quanto la stessa Pyongyang...



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