giovedì 7 giugno 2012

Tim Burton: linee di confine con Christopher Nolan

Quando ci si appresta a mettere a confronto due menti creative non si può non cominciare da ciò che più è evidente: Hollywood, oggi, possiede due talenti di indubbia capacità e affidabilità, ovvero Tim Burton e Christopher Nolan. Entrambi sono a tutti gli effetti eredi di grandi nomi quali Kubrick, Spielberg e Cameron e si apprestano a divenire simbolo di queste stagioni cinematografiche.
Registi atipici nel panorama americano, Tim Burton e Christopher Nolan, rielaborano in modo differente ma ugualmente grande l’immaginario di massa attraverso sintesi ardite e nuove. Da prodotti di matrice “industriale”, che vivono all’ interno della cultura convenzionale, essi, costruiscono una linea di confine, di separazione (sottile ma indistruttibile) dove il prodotto finito, il film, è frutto di un’ambiguità le cui aspirazioni autoriali ed esigenze commerciali si fondono e si intrecciano.
Tralasciando volutamente i rispettivi stili, è obbiettivo di questo articolo comparare i loro metodi e le loro visioni riguardo l’ adattamento cinematografico di un noto personaggio della DC Comics: Batman
La più grande presa di posizione dei due registi nei confronti del personaggio riguarda la metodologia narrativa e il registro: Burton, per il suo strepitoso film del 1989, utilizzò uno stile grottesco e fantastico, col quale si inaugurò un modo del tutto originale di trattare l’ingenuo, quanto affascinante, mondo dei fumetti.
Nolan, dal canto suo, scelse di sottrarsi al mondo dell’irreale per concentrarsi invece su un mondo più “tangibile”, concreto, dove mafia e criminalità sono un’incarnazione contemporanea della malavita mondiale.
Se per entrambi Batman è un anti-eroe oscuro e inquieto è sicuramente importante rilevare che lo schema del personaggio burtoniano sembra essere marchiato per sempre da un trauma di ossessione che costringe l’eroe a vestire gli abiti del pipistrello. Il Bruce Wayne di Nolan invece sembra avere una scelta, percepito come un eroe “a tempo”, capitato a Gotham per caso e pronto a ripartire.
Detto questo, non è nell’ uomo pipistrello che troviamo le maggiori differenze stilistiche, ma nel suo più acerrimo nemico: il Joker
La sua nascita, nel film di Burton, è chiara e anch’essa conseguenza di un evento traumatico. L’acido trasforma un delinquente con un’identità precisa nel clown dal grottesco e artistoide aspetto. In Nolan, nel "Il Cavaliere Oscuro" il secondo capitolo dopo "Batman Begins", c’è stata invece la volontà di consegnare questo personaggio alla metafisica, alla non esistenza identitaria.

Non sappiamo chi è, non sappiamo come si chiama realmente, non ha né un passato né uno scopo profondo e questo lo rende superiore al personaggio interpretato da Jack Nicholson ma allo stesso tempo, meno pericoloso e più “ingabbiabile” in un sistema convenzionale e conformista rispetto al ruolo del “cattivo”. Con un’ottima interpretazione di Heath Ledger, il personaggio, è senza dubbio meno terreno, più fobico e spaventoso (basti pensare che racconta ogni volta in modo diverso il perché del suo strano “sorriso”) ma meno pregnante in senso diegetico.
Al contrario, il Joker burtoniano è senz’altro più sviluppato verso una concezione di una vita criminale dove l’arte dell’happening (cioè quella che irrompe nella vita con la propria carica distruttiva e iconoclastica) è posta al centro. E’ la trasformazione dell’uomo l’obbiettivo finale, vuole lasciare un segno su Gotham. E’ dunque un boss, un delinquente e un artista schizzato. La forza che Buton gli dà è proprio questa chiarezza negli obbiettivi, è una minaccia concreta a tutta la città.
E’ un esibizionismo narcisistico che corrisponde all’ interminabile scontro interiore tra l’essere e l’apparire che secondo Burton caratterizza la comunità di Gotam City.
Christopher Nolan invece tinge Batman di una moralità più spiccata, l’uomo in se non ha fobie, è “normale” nel senso più stereotipato del genere, cerca solo di sostituirsi ad una burocrazia e a delle istituzioni corrotte, specchio della nostra attuale e soprattutto reale società.

Non ci resta dunque che attenderere il 19 agosto: uscirà infatti nelle sale cinematografiche "Il Cavaliere Oscuro - il Ritorno" terzo ed ultimo episodio della saga targata Nolan....

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