giovedì 21 giugno 2012

Prometheus: la leggenda di Alien avrà finalmente un inizio



“Ridley Scott, il regista di Alien e Blade Runner, torna al genere che ha contribuito a definire. Con Prometheus crea una mitologia innovativa in cui una squadra di esploratori scopre un indizio collegato alla comparsa e alle origini del genere umano sulla Terra che li condurrà in un avvincente viaggio nel meandri più oscuri dell’universo. Lì dovranno condurre una spaventosa battaglia per salvare il futuro della razza umana”. (Sinossi ufficiale del film).
Solo pochi mesi fa il noto regista inglese, Riddley Scott, presentava un grande progetto cinematografico, che avrebbe dovuto rappresentare un prequel diretto del suo più grande capolavoro: “Alien”. E’ invece ormai ufficiale che esso si svilupperà su un piano autonomo, mantenendo comunque dei chiari riferimenti alla saga.
Ma perchè Prometheus? Dalle informazioni, che Scott ha rilasciato, sarà la ricerca della verità sull’esistenza della razza umana il vero filo conduttore del film e Prometheus sarà la nave spaziale, stile Nostromo per Alien, che condurrà i protagonisti nell’infinita oscurità dello spazio.

Il nome deriva esplicitamente da Prometeo, figura della mitologia greca, titano, figlio di Giapeto e di Climene. A questo eroe, amico del genere antropico, sono legati alcuni antichissimi miti greci. La sua azione, posta all’origine dell’umanità, si compieva in contrapposizione a Zeus. Fu dunque il punto di partenza della condizione esistenziale umana, della negazione del divino e fu la rappresentazione corporea della rinuncia ad un arbitrio deciso da forze sovrannaturali.
Il mito di Prometeo (e questa probabilmente è la ragione della scelta del titolo) viene utilizzato come traslazione personificata dei traguardi, spesso pericolosi e moralmente discutibili, raggiunti dall’uomo quando si tratta di evoluzione e perfezionamento. Sarà dunque un tema che noi tutti percepiamo come attuale e sentito il centro e perno della pellicola: essa ci condurrà in un universo tenebroso e sconosciuto che non è altro che la metafora della società attuale e della crisi personale e materiale di quest’epoca.

E’ interessante notare un parallelismo col pensiero di Kafka, su Prometeo, che può esser preso in attenta valutazione per capire la forza generatrice della pellicola: “… su di lui esistono quattro leggende: secondo la prima egli fu inchiodato al Caucaso, perché aveva tradito gli dèi a vantaggio degli uomini, e gli dèi mandavano aquile a divorargli il fegato sempre ricrescente. La seconda vuole che Prometeo, per il dolore procuratogli dai colpi di becco, si sia addossato sempre più alla roccia fino a diventare con essa una cosa sola. La terza asserisce che nei millenni il suo tradimento fu dimenticato; tutti dimenticarono: gli dèi, le aquile, egli stesso. Secondo la quarta infine ci si stancò di lui che non aveva più motivo di essere. Gli dèi si stancarono, la ferita, stanca, si chiuse. Rimase l’inspiegabile montagna rocciosa. La leggenda tenta di spiegare l’inspiegabile. Siccome proviene da un fondo di verità, deve terminare nell’inspiegabile”.

Inspiegabile che pertanto è connesso al concetto di territorio inesplorato, di terra formazione e di spazio profondo e misterioso. Questi elementi saranno idealisticamente collegati alla rappresentazione del travolgimento della natura da parte di un uomo ribelle, deciso a comprendere fino in fondo le sue origini.
I misteri della razza umana e la verità riguardante la creazione si fonderanno con l’origine degli Space Jokey, popolazione di terra formanti. La specie aliena, vista per la prima volta sullo schermo in Alien e creatrice a quanto pare degli Xenomorfi, sarà quindi il punto di connessione con la time-line del film del 1979.

Un dichiarazione di Scott, da poco rilasciata, fornisce, in ultima analisi, un quadro chiaro delle ambizioni del progetto nella sua duplice valenza, prequel e kolossal indipendente: “ Mentre Alien fu sicuramente il trampolino di lancio di questo progetto, dal processo creativo è emerso una nuova grande mitologia e universo nel quale la storia originale ha luogo. I fan più accaniti troveranno elementi del DNA di Alien, per dire, ma le idee affrontate in questo film sono uniche, grandi e provocatrici. Non potrei essere più contento di aver trovato il singolo racconto che ho cercato e di tornare alla fine a questo genere che mi è così caro.”
 In conclusione è bene approfondire un altro aspetto del progetto: esso sarà una fusione di spazialità, fonderà insieme infatti le estensioni del primo Alien con lo spazio angusto del suo sequel: Aliens di James Cameron. La pratica di Cameroniana maniera sarà ripresa e ampliata dalle fondamenta. Il concetto di inconscio, intrappolato in barriere non naturali sempre più complesse e strutturate, sarà un altro tema scottante del film che, in definitiva, fonde in se stesso le parti migliori dei primi due episodi ampliandone però il DNA in qualcosa di ancor più articolato e maestoso, avventurandosi verso quell’oltre che non avevamo visto.

In Italia non ci resta che aspettare il 19 ottobre, giornoin cui nessuno, nessuno, potrà sentirci urlare!!...

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