domenica 14 aprile 2013

Diario dal Mondo - XVI Settimana

Ogni domenica non può essere senza la consueta rubrica degli Esteri della Tana. I protagonisti di questa settimana sono Giappone, Francia e Cisgiordania.
La crisi coreana degli ultimi giorni ha spinto Tokyo a ridiscutere la propria posizione nell'area trovando un accordo con i vicini come Taiwan e rafforzando l'apparato militare.
In Francia con il via libera del Senato la strada per il matrimonio gay pare ormai vicinissima all'rrivo che aggiungerebbe un Paese di grande peso sul lato europeo a favore di questa riforma.
Resta infine la Cisgiordania che dopo la crisi del governo Fayyad vede un'autorità palestinese sempre più irrilevante rispetto ad un Hamas a tratti repressivo a Gaza e un Israele propenso a dare il via alla resa dei conti con Teheran. Buona lettura ;)


Domenica 7 aprile


Tragedia in Afghanistan dove in un raid aereo della Nato a Shigal sono rimasti uccisi dieci bambini e sei donne. Il New York Times lancia l’allarme archeologico in Siria che a causa della guerra civile starebbe perdendo dei patrimoni come l’antica città di Ebla e la ‘Sposa del Deserto’ Palmyra.
In Ucraina il presidente Yuschenko ha perdonato concedendo la scarcerazione a due ex ministri della Tymoshenko, accusati come lei di abuso di potere.


Lunedì 8 aprile



Lutto nel Regno Unito con la morte dell’ex premier Margareth Thatcher, mentre un altro grande del passato il poeta cileno Pablo Neruda vedrà la riesumazione delle sue spoglie per accertare le vere cause del decesso poco dopo il golpe di Pinochet.
Pare essersi risolto il contenzioso sulle recenti presidenziali in Montenegro, la cui commissione elettorale ha confermato la vittoria del capo di Stato uscente Filip Vujanovic. Tornano in scena le Femen a Berlino contro l’arrivo del presidente russo Putin gridando lo slogan ‘fuck dictator’.
Il Medio Oriente vive dei rigurgiti fondamentalisti in Iran che impone alle donne di chiedere l’autorizzazione al governo prima di sposare un cittadino straniero. A Gaza la polizia di Hamas se la prende da parte sua contro i ragazzi dai lunghi capelli all’occidentale, arrivando persino a malmenarlo o rasarli sul posto.
Cresce l’allarme in Cina per l’aumento di casi d’influenza H7N9 che avrebbe fatto già sette morti.


Martedì 9 aprile


La Serbia è sconvolta dal massacro di un uomo che in un villaggio fuori Belgrado ha ucciso una dozzina di persone, tra cui un bambino. Tragedia ancor più grave in Iran che registra decine di morti e centinaia di feriti a seguito di un terremoto di magnitudo 6.3 a sud del Paese, mettendo in allarme anche per i reattori nucleari nella zona.
Cresce la tensione in Estremo Oriente con il Giappone che ha schierato nella propria capitale batterie di Patriot anti-missili in vista di uno scontro con la Corea del Nord.
Giornata di perdite e ritorsioni nel mondo del giornalismo. Muore a Mosca Mikhail Beketov, reso disabile pochi anni fa da un assalto di alcuni sconosciuti che si sospetta fosse una ritorsione per le sue inchieste contro l’autostrada Mosca-San Pietroburgo. In Egitto invece una giornalista olandese, Rena Netjes è stata arrestata con l’accusa di spionaggio, mentre in Israele un vignettista palestinese di nome Muhammad Sabanah è stato condannato a cinque mesi di carcere per una relazione con una non meglio precisata “entità nemica”.


Mercoledì 10 aprile


Distensione tra il Giappone e Taiwan sulle Senkaku/Diaoyu con un accordo per lo sfruttamento delle acque marine circostanti. Sempre in Asia un nuovo attacco in Pakistan contro gli operatori della campagna antipolio che ha provocato un morto e un altro ferito.
L’Europa assiste ad un curioso sciopero in Francia, al Museo del Louvre, contro i numerosi furti che necessitano di maggiori agenti di sicurezza. La giunta andalusa in Spagna prende di petto le banche con un decreto che consente l’espropriazione degli alloggi di loro proprietà in caso di sgomberi di famiglie a rischio di esclusione sociale.


Giovedì 11 aprile



Un giorno tutto dedicato alle Americhe a cominciare dal passo in avanti sulle misure per il controllo delle armi negli Stati Uniti, dove il Senato Usa ha approvato la prosecuzione del dibattito. A Cuba nel frattempo ricompare il leader maximo Fidel Castro per l’inaugurazione di una scuola all’Avana.
Andando più a sud l’Uruguay diventa il secondo paese latinoamericano dove è possibile il matrimonio gay approvato dalla Camera dei Deputati con una maggioranza schiacciante. Il gigante brasiliano ha lanciato una dura campagna a Rio de Janeiro contro l’immondizia prevedendo multe per chiunque sia sorpreso a sporcare (residenti o turisti).

Venerdì 12 aprile


Dopo l’Uruguay anche la Francia fa un deciso passo in avanti per le nozze gay con l’approvazione del Senato, che passa ora la palla all’Assemblea nazionale per fine maggio.
Migliorano i rapporti tra Sudan e Sud Sudan dopo le dichiarazioni del presidente al Bashir sull’inizio di una cooperazione tra Khartum e Giuba. Di tutt’altro umore l’Egitto che vede l’inasprimento degli scontri tra islamici e cristiani copti che in un incidente alla cattedrale di San Marco al Cairo ha portato a dieci arresti.
In Brasile fa discutere l’indagine della polizia federale contro l’ex presidente Lula da Silva per lo scandalo di corruzione ‘Mensalao’ che ha coinvolto diversi membri del suo partito sull'acquisto di voti per l’approvazione dei progetti del suo governo.

Sabato 13 aprile


L’Estremo Oriente si è risvegliato con un terremoto di magnitudo 6.3 in Giappone nella parte meridionale del Paese. Nella vicina Cina gli attivisti denunciano la persecuzione da parte della polizia della figlia di un dissidente di piazza Tian’anmen, Zhang Anni impedendogli di frequentare la scuola.
Buone notizie dalla Siria dove sarebbero stati liberati i quattro giornalisti italiani sequestrati qualche giorno fa. Poco lontano si compie la crisi politica in Cisgiordania tra il presidente palestinese Abbas e il premier Fayyad con le dimissioni di quest’ultimo che non aveva dato prova di un governo solido.
A Guantanamo scoppia una rivolta nel famoso carcere per la decisione di spostare dei detenuti in sciopero della fame in un'altra sezione della struttura. Violenze anche in Kosovo, dove un ordigno è stato lanciato in una casa serba senza provocare tuttavia vittime o feriti.










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