Fonte Reuters |
Il suo nome viene comunque ricordato per essere quello del più noto oppositore al presidente kazako Nursultan Nazarbayev, al potere dal lontano 1990 e dalle ambizioni così megalomani da aver voluto costruire una nuova capitale (Astana) in mezzo ad un deserto che era stato scelto come luogo ideale per i gulag stalinisti.
L'ordine viene dalla Corte d'appello di Aix en Provence, che segue quello di dicembre della procura generale che si diceva a sua volta favorevole all'estradizione sia in Ucraina che Russia, privilegiando quest'ultima perché Ablyazov vi avrebbe commesso "reati ben più gravi".
Numerose le proteste da parte delle associazioni per i diritti umani come Human Rights Watch e Amnesty International. Per il portavoce di Ablyazov, Peter Sahlas, l'ex dissidente verrebbe così mandato "dritto nelle mani delle persone da cui dovrebbe essere protetto".
Qualche giorno fa il caso Ablyazov aveva fatto discutere anche il nostro paese, dove qualche mese fa i nostri servizi segreti avevano dirottato in Kazakistan la moglie di Ablyazov, Alma Shalabayeva, residente in una villa fuori Roma. La donna è stata successivamente rilasciata la vigilia di Natale e da allora vive temporaneamente in Svizzera, da cui è partita in tutta fretta per lanciare un appello da Parigi a favore del marito. Proprio in queste ore alcuni senatori del Pd, Roberto Ciocancich e Isabella De Monte hanno presentato un'interrogazione parlamentare rivolta contro il ministero dell'Interno Angelino Alfano, considerato uno dei principali responsabili del controverso sequestro della Shalabayeva.
Nel frattempo i legali di Ablyazov annunciano di fare ricorso. La lunga odissea kazaka continua...
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