Finalmente è uscita A House Divided, l'espansione per Victoria II, il mio secondo gioco preferito della Paradox Interactive (dopo il magnifico Europa Universalis). Niente di meglio allora che scegliere una nazione "barbara" per provare il nuovo sistema di modernizzazione. La mia scelta è caduta sull'impero del Panjab, sperando magari di riuscire a strappare l'India ai perfidi inglesi.
Il Panjab purtroppo non parte molto bene nell'inseguimento dell'Occidente: ha un tasso di alfabetizzazione ridicolo e un'economia le cui limitate risorse sono destinate ad essere rapidamente drenate nel vicino Raj britannico. Risultato? Bisogna spostare tutti gli slider di spesa al minimo se si vuole avere un attivo che già di per sé è abbastanza scarso. Per di più se ci sono mire sui regni adiacenti bisogna anche agire in fretta, prima che russi e inglesi vi stendano le loro ali protettive rompendo ogni sogno di gloria del piccolo Re Sikh. E così ho fatto, dichiarando guerra prima ai vicini Sindh, Kutch e Makran, quindi al rivale di sempre: l'Afghanistan.
Qualche anno dopo è stata la volta di Kalat e infine di Bukkhara, al quale ho strappato giusto i territori di Farrah e Kulob per dare al paese dei confini più armoniosi. La conquista dell'Afghanistan in particolare si è rivelata preziosissima poiché ha alzato leggermente il tasso di alfabetizzazione e aumentato di conseguenza i punti ricerca necessari alle riforme di modernizzazione. E finalmente all'alba del XX secolo (ma forse avrei potuto fare meglio visto che il Tibet mi ha anticipato di almeno dieci anni) il Panjab non era da considerare più una nazione arretrata.
Una volta raggiunta la parità con l'Occidente ho potuto avviare una rapida industrializzazione che mi ha fatto rapidamente scalare di posizione fino a diventare una Grande Potenza nel 1915. Da allora ho esteso la mia influenza con la diplomazia e investimenti esteri sulla penisola araba, in Giappone e in Egitto, dove a seguito di una lunga disputa con Francia e Gran Bretagna ho avuto il privilegio di costruire il Canale di Suez.
Negli ultimi anni ho goduto della mia posizione di prestigio ospitando giochi olimpici, aprendo fiere regionali e scoprendo il Polo Sud. Nel frattempo anche la Cina è salita nel podio dei grandi, imbarcandosi però in una guerra di conquista che ha attirato le ire di praticamente tutto il mondo. Alla fine della campagna la guerra era ancora in corso e a pesante favore della coalizione anticinese.
La mappa mostra i confini del Panjab (lo stato di colore rosa) nell'anno 1936. L'impero dei Sikh comprende i confini degli attuali Pakistan e Afghanistan, più qualche lembo di Turkmenistan e Uzbekistan. Come prima prova non è andata male: di riconquista dell'India non se ne poteva parlare visto che Russia e Gran Bretagna invece di recitare il Grande Gioco hanno convolato a nozze con una bella alleanza che mi circondava da tre lati. Forse avrei potuto provare a conquistare la Persia o i regni centroasiatici, anche se prima era necessario strapparli dall'abbraccio di San Pietroburgo.
Ora parliamo dell'espansione. Le nuove features non sono male: il nuovo sistema di modernizzazione è più interessante e aderente alla realtà dell'epoca; gli investimenti esteri aggiungono spessore al gioco delle sfere d'influenza e le nuove skin per cavalleria e mezzi corazzati sono poi adorabili. Il gioco forse crasha un po' troppo spesso (niente che una patch non possa risolvere) e i processi di unificazione tedesca e italiana sono ancora troppo rari per i miei gusti. Anche la colonizzazione è pesantemente sbilanciata a favore dei soliti noti (Francia e Gran Bretagna), mentre altri imperi coloniali storici (Olanda, Spagna e Portogallo) sembrano addormentati nonostante i numerosi avamposti di cui dispongono. Infine, come si vede pure dall'ultimo screenshot, la competizione tra le Grande Potenze infine è diventata più sostenibile e non si vedono più assurdi punteggi a 5 cifre che tolgono il gusto di provare almeno a inseguire.
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