martedì 15 maggio 2012

Ti odio e poi ti amo


Il rapporto tra il Likud e Kadima è molto simile ad una tormentata storia d'amore, anche perché ha il suo momento fondante proprio in un divorzio. Kadima nasce da una costola del Likud guidata da Ariel Sharon, che grazie al suo carisma spiana la strada alla sua creatura ed essa vince le sue prime elezioni nonostante l'improvviso ritiro del suo fondatore (dal 2006 Sharon è ridotto in uno stato vegetativo). I centristi governano fino al 2009, quando nonostante il primo posto alle urne devono cedere lo scettro all'avversario Netanyahu che ha saputo costruirsi meglio le alleanze, ma non lesinano per lui insulti e critiche, tantomeno in occasione della recente ipotesi di elezioni anticipate che facevano ventilare un accordo del Likud con la vecchia nemesi laburista.
Come non detto perché alla fine l'accordo lo hanno fatto proprio il Likud e Kadima, formando un nuovo governo che non solo porterà a scadenza naturale il mandato, ma ridimensiona drasticamente il peso dei numerosi alleati più oltranzisti (la soglia per entrare nella Knesset, il parlamento israeliano, è difatti molto bassa) che con i loro veti incrociati hanno portato all'attuale stallo istituzionale.
Dalla crisi insomma il governo di Netanyahu esce ancor più rafforzato e la cosa non ha mancato di destare qualche preoccupazione, soprattutto in merito ad un confronto con Teheran. La tentazione di attaccare non è mai stata così forte: l'America è inibita dalle presidenziali e per corteggiare l'elettorato ebraico ha stanziato la bellezza di 600 milioni di dollari solo per l'istallazione dello scudo missilistico Iron Dome, la primavera araba stenta a fiorire avversari degni di nota, l'Europa è in panne e gli amici dell'Iran, Russia e Cina, sono entrambi occupati in una delicata transizione al vertice. Praticamente nessuno sembrerebbe per il momento in grado di opporsi ad un'iniziativa che non è detto neanche che sortisca gli effetti sperati, visto che lo stesso capo della sicurezza interna, Yuval Diskin, ha dei forti dubbi al riguardo. E nel frattempo la questione palestinese continua a fare la povera cenerentola...

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