Cosa c'entra la Corte di Strasburgo con il Festival di Sanremo? Non molto se non fosse per due questioni che sono state sollevate a poche ore l'una dall'altra: la legge 40 sulla procreazione assistita e i matrimoni gay. In una campagna elettorale ossessionata da Imu, tasse, scandali aziendali e voto utile esiste infatti un aspetto della politica che è stato parecchio trascurato, per non dire dimenticato nel dibattito politico. Che fine hanno fatto i diritti civili?
Passata quasi in sordina nei maggiori telegiornali, la bocciatura della Corte europea dei diritti umani del ricorso italiano per la legge 40 sulla procreazione assistita mette il dito nella piaga di un paradosso tutto nostrano. Colpa di una legislazione che per rispondere a pressioni di carattere prevalentemente religioso autorizza l'aborto di un feto affetto da fibrosi cistica, ma non l'impianto di un embrione afflitto dallo stesso male, privando così la donna di quello che sarebbe altrimenti un elementare strumento di prevenzione della propria salute. Qualche politico ha colto l'occasione per riproporre il tema nell'agenda? Macché...
L'altro fronte, quello della discussione sui matrimoni gay, non gode di maggiore attenzione nonostante la risonanza di quanto sta accadendo in Francia o in America con i referendum dello scorso novembre. A parte l'attivismo in parte interessato di Nichi Vendola, leader di Sinistra, Ecologia e Libertà ed omosessuale dichiarato, i principali partiti non si sbilanciano più di tanto per paura di fare un passo falso in una competizione che stando ai sondaggi (che non sono ovviamente oro colato) si annuncia come molto serrata. Esiste comunque una piccola speranza ai sostenitori dei diritti gay e viene dal Movimento 5 Stelle, favorevole alle coppie omosessuali, che in caso di un buon risultato elettorale potrebbe offrire alla coalizione Pd-Sel una sponda per approvare un disegno di legge senza troppi dolori. Detta così sembra facile, perché se gli incubi peggiori di Bersani dovessero avverarsi (un numero di seggi alle Camere insufficiente a governare senza l'appoggio dei montiani) difficilmente il leader del Pd troverà un coraggio di cui finora ha fatto volentieri a meno.
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