La cosa di per sé basterebbe a rendere la vicenda abbastanza assurda, ma sfortunatamente al peggio non c'è mai fine. Durante la manifestazione infatti un gruppo di islamisti sostenitori del partito Akp del premier Erdogan ha messo in atto una contromanifestazione che è degenerata presto in violenza, tanto che uno dei ragazzi a favore della protesta è finito accoltellato.
Cosa sta succedendo nella Turchia che un tempo era talmente spaventata dallo spettro fondamentalista da rovesciare i suoi stessi governi?
La battaglia dei baci non è l'unico segnale di un Paese che sta cedendo a pulsioni sempre più preoccupanti. Solo nelle ultime settimane il governo turco ha preso delle iniziative che hanno fatto discutere in patria e all'estero a cominciare dalla polemica della compagnia aerea della Turkish Airlines in cui si ventilava la possibilità di vietare alle hostess l'utilizzo il rossetto. Nonostante alla fine vi sia stato un netto dietrofront, la vicenda rivela una bassa considerazione verso le donne tristemente confermata della ministra turca per la Famiglia e gli Affari sociali, Fatma Şahin, che parla di oltre seicento donne uccise da mariti o parenti stretti negli ultimi quattro anni.
Fatti di questo tipo accadono spesso in zone rurali, i cui costumi tradizionali non mancano di essere assecondati dall'Akp, punendo ad esempio chi osava insultare l'islam come il pianista Fazil Say o il giornalista come Sevan Nisanyan che aveva equiparato il controverso film 'L'innocenza dei Musulmani' - motivo di feroci proteste in buona parte del mondo arabo e dell'assalto all'ambasciata americana di Bengasi - alla libertà di espressione.
Per ultimo è arrivata la campagna contro l'alcol, entrata a pieno ritmo in aprile quando il governo se l'era presa addirittura con le soap opera che mostravano troppo spesso i loro personaggi con il bicchiere in mano. Infine pochi giorni fa l'approvazione di una legge che vieta la vendita di bevande alcoliche vicino a scuole e luoghi di culto e ne mette al bando persino la pubblicità.
L'opposizione laica sintetizza il tutto come una rivoluzione islamica che se da un lato risponde alla visione strategica sempre più mediorientale della Turchia, dall'altro potrebbe dare nuovi grattacapi nei negoziati per l'adesione nell'Unione Europea, la cui ripresa dopo tre anni di stallo era stata annunciata proprio oggi dal presidente europeo di turno, l'irlandese Eamon Gilmore.
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