lunedì 3 febbraio 2014

Thailandia - La corsa contro il tempo della Yongluck

Ieri in Thailandia ci sono state finalmente le elezioni promesse dalla contestata premier Yongluck Shinawatra. Ma il voto è ben lontano dal risolvere la lunghissima crisi politica del paese, visto che i seggi di buona parte del paese sono stati presi d'assalto dall'opposizione, che ne ha paralizzato l'attività. Il risultato è che non sono stati eletti abbastanza deputati e milioni di tailandesi dovranno tornare a votare in una data che al momento è ancora da destinarsi.



Secondo gli addetti alle operazioni di voto il tempo per una nuova consultazione potrebbe richiedere diverse settimane, un intervallo che i movimenti di opposizione sperano di sfruttare per recuperare consensi o addirittura costringere il premier a farsi da parte. 
Stando ai sondaggi infatti il governo, grazie al sostegno delle fasce popolari delle campagne, gode ancora di un consenso superiore a quello del principale concorrente, il Partito Democratico di Abhisit Vejajiva, radicato negli strati urbani come Bangkok. Non è detto però che questo vantaggio sia da dare per scontato.
A lungo andare la situazione di paralisi che il paese sta vivendo a causa delle rivolte nella capitale guidate dal capopopolo Suthep Thaugsuban rischia di mettere in discussione agli occhi della nazione la capacità di governance del premier. Inoltre la Yongluck per via dei suoi progetti di riforma parlamentare non è ben vista neppure dall'élite legata all'esercito e alla famiglia reale, che per una volta ha deciso di astenersi dall'abitudine di reprimere il dissenso con qualche colpo di Stato.
Sentendo il fiato sul collo, la Yongluck ha dunque moltissime ragioni per insistere a votare il più presto possibile, arrivando anche ad opporsi ad una recente pronuncia della Corte costituzionale che suggeriva di spostare in avanti la data delle elezioni. La Suprema Corte era stata chiamata in merito dalla Commissione elettorale, secondo cui i disordini in cui stava versando il paese non avrebbero garantito una corretta operazione di voto. 
La previsione si è poi concretizzata, sabotando il tentativo del premier di anticipare le mosse dei suoi nemici. Adesso la Yongluck dovrà aspettare una nuova consultazione, che se da una parte non è detto che si traduca automaticamente in un trionfo dei suoi rivali politici, dall'altra gli offre comunque più tempo per consolidare i risultati ottenuti finora. Il movimento di protesta ha già promesso di scendere nuovamente in strada. 

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