domenica 7 aprile 2013

Diario dal Mondo - XV Settimana



La Tana dona una nuova veste all'appuntamento settimanale degli Esteri. Il post d''ora in poi sarà molto più sintetico e narrativo in modo da rendere più fruibile l'aggiornamento sui principali fatti del mondo senza dover scorrere un mero e lungo elenco di notizie.
I protagonisti di questa settimana sono ancora la Corea del Nord, seguita dalle Nazioni Unite e dalla Tunisia.
Per quanto riguarda Pyongyang al momento c'è ben poco da aggiungere a quanto detto nel numero precedente, segnalando la richiesta del regime di smobilitare le ambasciate straniere entro una scadenza che potrebbe far accadere tutto o niente.
Scelgo di citare un'organizzazione internazionale come l'Onu invece che uno Stato per lo storico (ma non certo vincolante) voto sul Trattato di commercio delle armi e l'ennesimo rimprovero a Washington in relazione alla prigione di Guantanamo.
Concludo con la Tunisia per il caso della giovane Amina Tyler, sintomo di un Paese dove la rivoluzione come altrove ha risvegliato degli umori non certo vicini allo spirito che ha animato il cambiamento di due anni fa. Buona lettura ;)



Martedì 2 aprile


Negli Stati Uniti l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato il primo trattato internazionale sul controllo delle armi convenzionali, mentre in una cittadina della Georgia, Nelson, ogni capofamiglia secondo un ordinanza dovrà possedere un’arma da fuoco.
L’Asia continua ad avvampare con la Corea del Nord che rincara la dose riattivando il reattore di Yangbyon fermato con gli accordi. Torna l’incubo dell’influenza aviaria in Cina con quattro ammalati nello Jiangsu. Il Bangladesh fa in conti invece con il fondamentalismo religioso che ha spinto la polizia ad arrestare tre blogger accusati di aver diffamato l’islam su internet e ne chiede ora la morte.  
In Repubblica ceca diventa legale l’uso della marijuana per scopi terapeutici come nel Parkinson, Aids o sclerosi multipla.


Mercoledì 3 aprile


Un vero e proprio giorno di guerra in Afghanistan, con cinquanta morti e il doppio di feriti uccisi dall’attacco di un commando di talebani a Farah City. Grave episodio di violenza contro le donne in India, dove quattro sorelle dello Stato dell’Uttar Pradesh sono state assalite con l’acido da alcuni uomini in motocicletta.
Nel vecchio continente la Spagna è scossa dall’indagine che coinvolge la Infanta Cristina, figlia del Re Juan Carlos, sullo scandalo per corruzione dell’Istituto Noos, di cui la donna faceva parte e che avrebbe sottratto sei milioni di denaro pubblico. In Grecia la crisi ha scatenato un nuovo sciopero di navi e traghetti per protestare contro la riorganizzazione della Marina.
L’America Latina ha assistito al tragico nubifragio a Buenos Aires che ha provocato oltre cinquanta morti, l’evacuazione di migliaia di persone la chiusura di molti edifici. Nello stesso giorno il presidente ad interim venezuelano Maduro si è lasciato andare in una dichiarazione abbastanza stucchevole su come il defunto Chavez abbia benedetto la sua candidatura a futura guida del Paese sotto forma di uccellino


Giovedì 4 aprile


Nuovi arresti in Cina di attivisti che protestano contro lo scarso impegno del governo a combattere la corruzione. Neanche a farlo apposta lo stesso giorno esplode lo scandalo Offshore Leaks su conti esteri di centinaia di politici, imprenditori, uomini della finanza nei più svariati paradisi fiscali.
Non cessano le tensioni in Medio Oriente con la Palestina che ha visto l’uccisione di due manifestanti palestinesi da parte dell’esercito israeliano che si stava difendendo da ripetuti lanci di Molotov. Riflettori puntati sulla Tunisia in difesa di Amina Tyler, una ragazza che per aver mostrato il proprio seno in segno di protesta contro il fondamentalismo è stata costretta a nascondersi, suscitando l’indignazione del gruppo femminista Femen. Anche l’Iran nel mirino dei difensori dei diritti umani per un rapporto di Iran Human rights che ha registrato quasi seicento persone messe a morte lo scorso anno per la maggior parte a causa del traffico di droga


Venerdì 5 aprile


Cresce l’escalation in Corea del Nord, dove il governo ha chiesto a tutte le ambasciate straniere di rimpatriare lo staff. L’Indonesia da parte sua è scossa dalla morte di otto cittadini birmani dopo un violento scontro in una prigione tra buddisti e musulmani dovuto proprio alle analoghe divisioni interetniche nel Myanmar. Un episodio non molto diverso di odio tra tribù è avvenuto in Ecuador con il tragico bilancio di una ventina di indigeni dell’Amazzonia uccisi.
L’Onu nel frattempo ha intimato il governo americano a chiudere il centro di detenzione di Guantanamo per palesi violazioni del diritto internazionale. E in un luogo dove questi diritti non sono più di casa, la Siria, quattro giornalisti italiani sono stati sequestrati


Sabato 6 aprile


In Sudafrica è stato dimesso Nelson Mandela dopo l’ennesimo ricovero e in Egitto un tribunale ha respinto la richiesta di sospendere il programma del comico Bassem Youssef che era stato accusato di diffamazione verso il presidente Morsi.  
In Libano forse si avvicina la formazione di un nuovo governo con l’incarico dato al sunnita Tammam Salam. Molto più tesa la situazione in Iraq, dove un attentato ha colpito un comizio elettorale a nord di Baghdad uccidendo una trentina di persone e ferendone altre sessanta.
Si diffonde lo scandalo delle tesi copiate in Francia coinvolgendo addirittura il Rabbino Capo, Gilles Bernheim che avrebbe plagiato un'opera universitaria americana. Il governo portoghese entra in crisi dopo la bocciatura delle misure d’austerity come i tagli ai sussidi di disoccupazione del premier Coelho, giudicate illegali dalla Corte Costituzionale.








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