venerdì 14 dicembre 2012

Il mondo ogni settimana - Numero uno

Nasce oggi una piccola rubrica che uscirà ogni venerdì e sarà dedicata ai fatti più salienti avvenuti nel mondo dal sabato al giovedì precedente.
L'idea nasce dall'esigenza di dedicare i post più corposi ad approfondimenti esteri più originali e stimolanti invece di rincorrere le notizie col risultato di scrivere dei pezzi a volte troppo anonimi.
In questo modo spero di conciliare la copertura della maggior parte degli sviluppi internazionali con un dibattito di maggior spessore.
I protagonisti di questa settimana secondo la Tana sono la Corea del Nord, la Siria e il Venezuela. Ma andiamo con ordine.

Sabato 8 dicembre

Egitto - Il presidente Morsi dopo i lunghi giorni di contrapposizione con i movimenti di piazza Tahrir ha annullato il decreto che estendeva i suoi poteri in modo quasi assoluto. Conferma invece il referendum costituzionale del 15 dicembre che sta scatenando ancora molte polemiche essendo stata redatta da un'Assemblea in mano ai Fratelli Musulmani.

Onu - Prorogato a Doha il protocollo di Kyoto per altri otto anni. L'accordo che si pone come obiettivo la riduzione delle emissioni di CO2 vede coinvolti circa 200 paesi, sebbene il ritiro di Russia, Giappone e Canada e l'esclusione degli Stati Uniti ne limiti pesantemente l'efficacia.

Sudafrica - Ricovero per il decano Nelson Mandela, 94 anni, protagonista della lunga lotta contro la segregazione dell'apartheid. Le cattive condizioni di salute del vecchio leader coincidono con una delicata fase di rinnovamento politico su cui il partito di Mandela, l'African National Congress, sta puntando per ridare lustro ad un'immagine sempre più discussa e sbiadita.

Russia - Curioso fuori onda di Medvedev che ammette l'esistenza nel governo russo di un dossier sugli alieni, mentre negli stessi giorni si sta chiudendo il processo del caso Politkovskaja con la condanna di uno dei poliziotti sospettati dell'omicidio della giornalista.


Domenica 9 dicembre

Venezuela - Nuovo ricovero a Cuba per il presidente venezuelano Hugo Chavez, malato da tempo di un tumore nella zona pelvica. Il caudillo ha per la prima volta avanzato il suo vice Nicolas Maduro come possibile successore nel caso lui stesso fosse impossibilitato a completare il mandato.

Romania - Vittoria alle elezioni legislative del partito di centrosinistra Usl di Victor Ponta, il premier che qualche mese fa si distinse per una forte contrapposizione al presidente Traian Basescu, non riuscendo però a scalzarlo per via del mancato quorum sul referendum che avrebbe dovuto destituire il capo dello Stato. La Romania sembra dunque destinata a proseguire la sua stagione d'instabilità.

Ucraina - A meno di due mesi dalla vittoria alle elezioni politiche, il premier Mikola Azarov ha ricevuto nuovamente dal presidente Viktor Ianukovic di formare un nuovo governo dopo essersi dimesso lunedì per la confusione politica seguita ad un voto controverso.

Libano - Continuano gli scontri settari in Libano tra alawiti e sunniti che estendono al paese dei cedri la più grande contrapposizione del vicino siriano, del quale Beirut fino a pochi anni fa è stato una specie di vassallo.


Lunedì 10 dicembre

Unione Europea - Consegna a tre del Nobel per la Pace assegnato all'Unione Europea, fugando le speranze di chi voleva un unico soggetto a rappresentasse l'organismo nella cerimonia. A Oslo c'erano il Presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il Presidente della Commissione Europea José Manuela Barroso che hanno ritirato il diploma, mentre il Presidente del Parlamento Europeo Martin Schultz ha ricevuto la medaglia d'oro.

Cina - Il giorno della giornata dei diritti umani una studentessa tibetana è morta dopo essersi auto-immolata per la causa del suo popolo. Migliaia di arresti lo stesso giorno di migliaia di persone venute dalla campagna a Pechino per denunciare secondo la consuetudine gli abusi delle autorità locali.

Stati Uniti - Prime celebrazioni nello stato di Washington dei matrimoni gay approvati con il referendum del 6 novembre. Oltre 800 coppie si sono unite lo stesso giorno in una sorta di mega evento.

Francia - Scoperto non lontano a Montpellier un altro covo dell'Eta, l'organizzazione terrorista basca, in territorio francese. Trovato all'interno arsenale di armi e materiale esplosivo.

Palestina - Annuncio dell'Autorità nazionale palestinese di voler riaprire il dialogo con Netanyahu anche dopo una sua eventuale vittoria alle elezioni di gennaio, ponendo come precondizione il congelamento delle colonie in Cisgiordania.


Martedì 11 dicembre

Mali - Arrestato il premier Diarra su ordine dei militari golpisti del capitano Sanogo. Diarra, che poco dopo l'arresto ha annunciato in televisione le proprie dimissioni, si era detto favorevole all'intervento di una forza straniera per liberare la regione settentrionale dell'Azawad in mano ai secessionisti tuareg e islamici.

Yemen - Scontro tra l'esercito yemenita e le forze di al-Qaeda locali che esercitano un controllo abbastanza esteso delle regioni meridionali. 24 morti, di cui 17 soldati.

Regno Unito - Il governo britannico approva una proposta di legge che contempla le nozze gay con rito civile. Tanto il premier conservatore Cameron che il sindaco di Londra Johnson dello stesso partito si erano detti entrambi favorevoli alla riforma.

Turchia - Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, in Turchia vi sarebbero una cinquantina di cronisti in carcere, più di quelli detenuti in Iran o in Cina. Intanto il presidente turco Gul torna a condannare Israele per gli insediamenti, consolidando l'immagine di Ankara come nuova paladina regionale della causa palestinese.


Mercoledì 12 dicembre

Stati Uniti - Svolta del presidente Barack Obama nella crisi in Siria, dicendosi pronto a riconoscere i gruppi di opposizione come il solo rappresentante del popolo siriano. L'annuncio, che dovrebbe accelerare i tempi per un sostegno internazionale all'Esercito libero siriano, arriva in un momento in cui i combattimenti a Damasco e Aleppo tra governo e rivoltosi sono più furiosi che mai e lasciano sul campo almeno un centinaio di morti al giorno.

Egitto - Il blogger egiziano Alber Saber è stato condannato a tre anni di carcere per aver postato su Facebook alcuni spezzoni del controverso film anti-maometto "L'innocenza dei musulmani"

Germania - Gli uffici della Deutsche Bank e le residenze private di alcuni suoi alti dirigenti nel mirino del fisco in merito alle accuse di evasione fiscale, riciclaggio e occultamento di prove. La procura di Hessen sospetta che la banca abbia evaso oltre 200 milioni di euro in imposte sul commercio dei diritti delle emissioni di CO2

Bosnia - Condannato all'ergastolo dal Tribunale penale internazionale all'Aja il generale serbo bosniaco Zdravko Tolimir per genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità avendo partecipato al massacro di migliaia di musulmani di Srebrenica del 1995, che coinvolse anche l'ex-presidente serbo Slobodan Milosevic e il generale Ratko Mladic

Israele - Mettendo in pratica alle ritorsioni annunciate all'indomani del riconoscimento della Palestina come Stato non membro dell'Onu, il governo israeliano ha trattenuto circa 90 milioni di tasse che intasca per conto dell'Autorità nazionale palestinese e le ha versate alla Compagnia elettrica nazionale.


Giovedì 13 dicembre

Giappone - Risale la tensione per le isole contese di Senkaku/Diaoyu. Dopo aver individuato un aereo cinese in volo sopra gli atolli rivendicati anche da Pechino, il governo nipponico risposto facendo decollare dei caccia F-15.

Ungheria - Cresce la protesta degli studenti ungheresi per i tagli che il governo vuole applicare agli atenei del paese. Il corteo ha tentato inutilmente di forzare il cordone a protezione del Parlamento di Budapest.

Filippine - Si aggrava il bilancio delle vittime del tifone Bopha, con più di 900 morti e anncora centinaia di dispersi.

Stati Uniti - Dopo una rocambolesca fuga dalle foreste del Belize al Guatemala che lo ha espulso per ingresso illegale, il milionario degli antivirus McAfee è rientrato negli Stati Uniti dove promette di raccontare la sua verità anche attraverso il cinema e una graphic novel

Regno Unito - Secondo il governo britannico la spia russa Aleksandr Litvinenko, morto a Londra nel 2006 per avvelenamento da polonio, è stato ucciso dal governo russo perché faceva il triplo gioco tra Kbg, i servizi segreti inglesi Mi6 e quelli spagnoli che indagavano sulla mafia ex sovietica. L'inchiesta sul caso dovrebbe aprirsi il prossimo maggio.









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