Poco dopo l'annuncio del ritiro di Azarov, il parlamento ucraino ha immediatamente votato contro le leggi anti-dissenso approvate solo due settimane fa scatenando la furia dei manifestanti. Tra le forze dell'opposizione prevale al momento la cautela, con l'ex pugile Vitali Klitschko che parla di un "primo importante passo", dopo il quale auspica però che seguano un'amnistia per i prigionieri politici e una riforma istituzionale che bilanci meglio il potere tra il capo dello Stato e le Camere.
L'uscita di scena del primo ministro di Yanukovich potrebbe allargare nuovamente i margini per un dialogo che le forze politiche hanno bruscamente interrotto la settimana scorsa. Ciò aveva portato la tensione a tal punto che ieri il ministro della Giustizia ucraino Olena Lukash aveva ventilato persino l'ipotesi d'indire lo Stato d'emergenza. Una minaccia che ha fatto anticipare ad oggi il viaggio previsto a Kiev del capo della diplomazia europea Lady Ashton. Forse anche questo ha convinto Yanukovich a fare un piccolo passo indietro.
Foto EPA
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