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lunedì 20 gennaio 2014

A Spasso coi Dinosauri 3D: un viaggio a ritroso di 70 milioni di anni

Siete pronti? Aspettando Jurassik World (2015, quarto capitolo della fortunatissima serie) zaini in spalla, forza nelle gambe e coraggio da vendere: si parte per andare A Spasso coi Dinosauri!

Al cinema dal 23 gennaio in 3D, il film è diretto da Neil Nightingale.

Questo viaggio vi condurrà lontano nel tempo, oltre 70 milioni di anni fa: Patchi, un giovane Pachirinosauro (Pachyrhinosaurus canadensis), sarà l’indiscusso protagonista di questa magica avventura dove la sopravvivenza in un mondo selvaggio e imprevedibile vi terranno col fiato sospeso. Patchi in questo ambiente così ostile dimostrerà tutto il suo coraggio diventando il nuovo capo del suo branco.

domenica 19 gennaio 2014

Avatar: progetto quadrilogia

Il progetto è quello di una quadrilogia. Entro il 2018 Avatar, capolavoro di James Cameron, avrà ben tre sequel.
A questa notizia si aggiunge ora che i due protagonisti del primo capitolo Sam Worthington e Zoe Saldana hanno firmato per partecipare a questo progetto.

Avatar 2,3 e 4 saranno girati in contemporanea in Nuova Zelanda ed è obbiettivo di Cameron una maggiore accuratezza nella realizzazione delle immagini in 3D relative al mondo di Pandora.

Come per Lo Hobbit o il Signore degli Anelli gli attori i prossimi tre film saranno girati in contemporanea e usciranno ad un anno l'uno del'altro.

Ma qual'è il segreto del successo di questo progetto?...

domenica 4 novembre 2012

A Christmas Carol: un affascinante viaggio verso il Natale



Le Feste si avvicinano e come ogni anno inizia una certa nostalgia per film con atmosfere “Natalizie”...ecco un nostro consiglio, un film gradevole da vedere in famiglia o con gli amici nelle sere invernali più gelide e piovose: Robert Zemeckis dopo il successo di “Polar Express”, ci propone un nuovo , divertente , elettrizzante film : “ A Christmas Carol”  adattamento filmico del Canto di Natale di Charles Dickens.                                                                                                                       

Distribuito e dalla Walt Disney Pictures ed interpretato da Jim Carrey la pellicola ci presenta la vita scellerata ed egoista di Ebenezer Scrooge  e la conseguente visita di tre spettri del natale passato , presente  e futuro nel tentativo di redimerlo e di responsabilizzarlo sulla precaria condizione umana e morale in cui è vissuto: lo aiuteranno altresì a riflettere anche sulla modesta condizione dei suoi operai oppressi e sfruttati .                                                                                                                                         

Il film è stato girato in 3D ed è sicuramente adatto ad ogni tipo di pubblico : se infatti un bambino può apprezzarne i contorni fantastici ed una storia appassionante  e perfettamente inserita nel tepore del clima natalizio , noi adulti potremmo trarne un profondo insegnamento per le nostre vite così “materiali”, così egoiste.                                                                                                                      
Proviamoci anche noi dunque ad immaginare come è stato , è e sarà il nostro Natale cercando di migliorare e approfondire più la componente spirituale e tralasciando la mera materialità: non necessariamente da un punto di vista religioso ma quantomeno umano.                                            In conclusione cinematograficamente parlando si può considerare la regia di Robert Zemeckis (Ritorno al Futuro)  una garanzia di qualità , raffinatezza espressiva e al tempo stesso semplicità creativa,dove ogni componete della struttura narrativa ha una dimensione precisa e chiara all’ interno del tutto. Buona Visione.

martedì 30 ottobre 2012

Alla Ricerca di Nemo 3D: dal 25 Ottobre al cinema!


Finalmente una conversione convincente! Ma che cos’è che si nasconde dietro a questo incredibile successo?

Il 25 ottobre è uscita nelle sale la versione in 3D di Alla Ricerca di Nemo, capolavoro Disney Pixar vincitore dell’Academy Award come Miglior lungometraggio di animazione nel 2004. Secondo al Box Office Usa, il film contiene certamente degli spunti interessanti, rari nel mondo Disney. La passione per questo cartone animato non ha infatti coinvolto solamente i più piccoli ma si è sviluppata in più direzioni fornendo la possibilità di riflessioni importanti anche per le generazioni precedenti.

Inserito dall’American Film Institute nel 2008 Alla Ricerca di Nemo non è soltanto un film sulla bellezza della vita ma anche e soprattutto sull’asprezza della morte, cinicamente  presente  sin dall’inizio (Nemo è un superstite). La natura finita del mondo sommerso e tutte le difficoltà che si incontrano, senza contare la pinna atrofica del piccolo pesce pagliaccio, sono la miscela migliore che la Disney abbia creato negli ultimi anni. L’educativa metafora della vita è vistosamente rimarcata per tutto il film, aiutando certamente l’immedesimazione, qui meccanismo vincente.

L’elemento interessante è che il vero protagonista non è Nemo ma suo padre Marlin e questo ha certamente aiutato a creare la catarsi giusta per i più adulti, favorendo il loro processo di identificazione con l’apprensivo genitore. Il pericoloso cammino in compagnia della smemorata Dory si rivelerà essere un percorso interiore e una palestra di vita per l’autostima di Marlin che, una volta riabbracciato suo figlio (in una sequenza conclusiva che per una volta, fino all’ultimo, non ci dà certezza dell’inevitabile, banale, lieto fine) inizierà a relazionarsi in modo maggiormente costruttivo senza pesanti tentativi di controllo.

La vita è anche rischio imponderabile, inutile è il pregiudizio senza esperienza, senza contatto diretto col mondo che, seppur carico di imprevisti, nasconde bellezze infinite: questa la morale che Marlin farà sua durante il lungo viaggio attraverso l’oceano; non solo squali (divertentissima la sequenza all’interno del relitto con una “setta” di pescecani “vegetariani”) o meduse ma anche simpatiche tartarughe e amici inaspettati.

Il 3D, in questo caso, appare come un vero e proprio completamento: la tecnica risulta ben amalgamata alla forza della storia e alla spettacolarità dell’azione senza essere il cardine d’interesse al cartone animato. Alla ricerca di Nemo è un percorso per scoprire se stessi e la terza dimensione induce, con maggior successo, quell’effetto catartico, generando un appagamento psichico e un divertimento senza fine.  

domenica 7 ottobre 2012

Star Wars in 3D: linee di confine tra Roma ed Hollywood


Quando si dice un’operazione commerciale e nulla più… questo in effetti è il risultato della conversione in 3D della saga di Star Wars. Episodio I: la minaccia fantasma, è tornato tempo fa al cinema in questa ormai consueta modalità di visione. Il risultato non è però soddisfacente e l’attrazione per la storia e per la saga non sarà certo scalfita né tanto meno migliorata da questa nuova sfida commerciale. 
Far pagare di più per godere di un film che vanta milioni di appassionati e che non presenta attrattive esclusivamente legate a epiche battaglie ed effetti speciali mozzafiato risulta assurdo e sconveniente. 

Un qualsiasi buon televisore di ultima generazione permetterà infatti di entrare nel mondo dei Jedi e dei Sith in modo coinvolgente e appassionante senza uno sforzo eccezionale delle nostre povere pupille.

Un dato risaputo è che che le riconversione non danno gli stessi esiti di un film concepito in 3D, non rendono allo stesso modo diminuendo non di poco la sensazione di “uscita dallo schermo” caratteristica principale della terza dimensione. In questo caso c’è solo una maggiore sensazione della profondità, nulla più. Insomma un’operazione evitabile, puramente economica, dagl’esiti incerti e nebulosi.
Ma cosa rende speciale la saga di Star Wars? E’ stata davvero un’intuizione geniale di George Lucas?  L’idea più arguta è stata quella di ambientare il tutto nello spazio, tuttavia esistono evidenti tratti comuni con Roma e la sua storia imperiale, quanti punti di contatto tra le figure dei Princeps e quelle dei Jedi, quanti stereotipi legati ad una democrazia che collassa e che viene sostituita da un nuovo ordine, da un regime totalitario e assoluto. Insomma la saga è posta su una linea di confine ideale tra l’idea sociale di superuomo americano bramoso di potere e quella di espansionismo dispotico espresso nei secoli dal vecchio continente: “Anche se spietati in guerra, nella sottomissione delle nazioni vinte e nella repressione delle rivolte, non c'è stato dominio nella storia che abbia saputo legare a se stesso tanta parte della cultura e della classe dirigente dei sudditi: con il consenso, e non solo con la violenza” Giorgio Ruffolo.

La caratteristica fondamentale della crisi Repubblicana e la conseguente età Imperiale sotto l’inesorabile doppiogioco di una minaccia fantasma, che partisse dall’interno, sono i cardini su cui Star Wars poggia le sua fondamenta tematiche. Queste, a loro volta, sono temporalmente e spazialmente legate ad un mondo altro: “…tanto tempo fa in una galassia lontana lontana..”. Temporalmente perse nel tempo (2000 anni di storia) e spazialmente distanti: un metaforico percorso tematico esistente fra Roma ed Hollywood.
Espansionismo, potere, forza e volontà sono le tematiche principali della storia Romana e della realtà espansionistica dell’Impero: George Lucas, in definitiva, ha tratto ispirazione da tale ricchezza storiografica costruendo su di essa una “nuova” mitologia filmica così grande e innovativa esattamente come lo fu l’unicità dell’ Impero romano nel suo insieme. Nulla si è più visto di simile nella storia, molti sono stati i tentativi di imitazione di tanta grandezza ma scarsi i risultati.

In definitiva anche nel mondo cinematografico la saga ha rappresentato qualcosa di unico, a volte anche di pericoloso. Il critico cinematografico Morando Morandini la definiva in questi termini: “Guerre stellari è uno dei film che più hanno influenzato l'industria dello spettacolo cinematografico, sebbene sia legittimo domandarsi se sia stata un'influenza positiva o negativa”.
In conclusione è interessante notare la verisimiglianza del mondo di Guerre stellari con una concezione di realtà antica, logora e metaforicamente “vissuta”: attraverso atmosfere e luoghi intonsi mostrava ambienti sporchi e logori dando l’idea di un tempo remoto anche se ambientato in un “futuristico”universo “passato”. La visione di Lucas di un "Universo consumato" fu poi riutilizzata in molti film del genere, come ad esempio Alien, che sono la rappresentazione del nostro “universo interiore” e della bramosia di potere che ci governa.


venerdì 21 settembre 2012

ParaNorman: dal 11 Ottobre al cinema

Chissà cosa ne penserà Tim Burton...esce infatti a ottobre Paranorman, film d'animazione diretto da Sam Fell e Chris Butler e con protagonisti Kodi Smit-McPheeCasey Affleck,Tempestt Bledsoe e John Goodman
Il film, prodotto da Laika Entertainment, è girato utilizzando la tecnologia stop-motion e sarà distribuito anche in 3-D.
Elettrizzante e mostruosamente divertente la pellicola è un omaggio ai classici horror anni '80 con zombie, tombe, cimiteri e tutto il resto...
Una simpatica e ironica rilettura del mondo soprannaturale e della non morte, sintesi della tecnica di Burton applicata sullo stile di George A. Romero il tutto condito da una vivace ironia che sdrammatizza e lo rende un film per famiglie.

Sinossi: In una piccola città assediata dagli zombie, gli abitanti devono chiedere aiuto ad un ragazzino incompreso di nome Norman che ha il dono di riuscir a vedere e a parlare con i morti. Oltre agli zombie Norman dovrà vedersela anche con fantasmistreghe e persone adulte, per salvare la città da una maledizione centenaria.



sabato 21 luglio 2012

Il 3D vantaggio o fregatura?

Chi di voi, di questi tempi, non ha visto un film in 3D?
Come ormai risulta evidente, ai giorni nostri, la vita è certamente più frenetica e veloce ed il costo di ogni nostra attività sale esponenzialmente di anno in anno.
È il caso del cinema: se per un film normale toglie dalle nostre tasche circa 8 €, arriva a chiedercene addirittura da 10 a 12 per una proiezione in tridimensione. Ma ne vale la pena?
Il 3D rappresenta il futuro del cinema o è solo un momentaneo revival di tecniche passate? La risposta è apparentemente scontata: il 3D esiste addirittura dagli anni '20 del secolo scorso e solo dal 2003 ha via via ritrovato mercato suscitando un nuovo interesse nel pubblico.
Per quando migliorato da una generazione completamente nuova di apparecchiature (cineprese e occhiali a cristalli liquidi) è comunque chiaro che non potrà mai sostituirsi al “vecchio” cinema: si troverà la maniera di utilizzarlo senza affaticare in modo così manifesto i nostri occhi?
Questo tipo di proiezioni, che tecnicamente vengono definite stereoscopiche, hanno infatti bisogno di specifiche apparecchiature (non solo i classici occhiali che ci danno all’ interno della sala) applicabili alla telecamera. In realtà gli occhiali che ultimamente inforchiamo spesso dividono la nostra visione in due parti: si ha la possibilità di vedere l’ immagine da due punti distinti (lontani circa 6 cm) e il nostro cervello, grazie alle lenti specifiche, riceve segnali differenti dai singoli punti corrispondenti con l’ occhio destro e con il sinistro. Avendo noi esseri umani una visione conica e unica i due punti si fondono dandoci un’immagine unica sfasata in profondità.
La vera svolta arriva negli anni ’50 quando, in una fase assolutamente crescente di popolarità, il 3D passò dalla tecnica dell’anaglifo a quella della luce polarizzata.
È però negli anni ’80 e precisamente tra il 1980 e il 1984 che il 3D torna alla ribalta con uscite cinematografiche come Lo Squalo 3 o AmityVille 3D. Insomma gli autori di cinema hollywoodiani vengono colpiti da una mania delle terza dimensione paragonabile a quella di una trentina di anni prima.
È la storia dunque che dimostra come in realtà il 3D tutto sia tranne che una novità. Esso rappresenta un fenomeno legato al business (visti i rincari dei biglietti) e una sorta di ancora di salvataggio in un momento di crisi.
Molti saranno i film del passato (George Lucas ha riconvertito addirittura la saga di Star Wars) che, riproposti con questa tecnica, torneranno in sala: tutto dunque per colmare la scarsità di originalità che sta colpendo Hollywood. Ed è plausibile che, a crisi conclusa (speriamo), il 3D torni nel dimenticatoio dal quale in realtà non è mai veramente uscito.
E' la storia e l'atmosfera ad appassionarci al cinema, un paio di occhialini non ci potranno mai regalare le emozioni di un'avventura ben scritta ed interpretata....il 2D non offre emozioni minori, a fare la differenza sarà sempre la qualità del soggetto e della sceneggiatura. Quello deve essere il nostro riferimento per la scelta del film da guardare, in tutto questo il 3D sarà un completamento per rari casi in cui come in Avatar di James Cameron, il film, ambiantato in un mondo alieno costruito maestosamente bene per questo tipo di risoluzione visiva, richiedeva una milgioria tecnica nella visione. Se per questo genere di pellicole è comprensibile uno sborso economico maggiore, lo può essere anche per i cinepanettoni o i film minori? la risposta con un pò di buonsenso la sapete già....